S.Agata è tornata a casa.

Alle 11 della mattina del 6 febbraio il fercolo di S.Agata  è giunto davanti la Cattedrale accompagnato da migliaia di devoti.
Si è conclusa così la lunghissima processione,partita alle 18,30 del 5 febbraio, che ha portato il busto reliquiario e lo scrigno della martire catanese  lungo le vie cittadine.
Il ritorno a casa è stato salutato col classico sventolio di fazzoletti bianchi al grido di : " Cittadini evviva S.Agata" ,tra la commozione di quanti, in questi giorni, hanno vissuto intensamente le fasi della festa.
Un legame indissolubile,quello tra i catanesi e la martire,fatto di devozione collettiva che esplode quando il busto reliquiario raggiunge,tra un vero e proprio fiume bianco,di mani che si tendono per l'ultimo saluto ,li sacello  protetto dal nero cancello,che a fatica poi si serra.
Una fase sempre molto delicata,col busto che ondeggia, vacilla, per la ressa che si crea nell'angusto spazio gremito all'inverosimile.
Sino all'ultimo si cerca il conforto dello sguardo al volto della Santuzza, molti hanno le lacrime agli occhi, il distacco da colei, che intimamente si considera,madre e sorella,dopo tre giorni è commovente.
C'è chi lancia la propria "scuzzitta" o i propri guanti all'interno della cappella, chi all'esterno spera di raccogliere i fiori che hanno adornato il fercolo,  è il segno che la festa è davvero finita.
 In nottata la processione, snodatasi lungo via Etnea,ha raggiunto i Quattro Canti,da qui il fercolo ha affrontato la "Salita di San Giuliano" ,svoltasi regolarmente dopo che era stata messa in dubbio a causa della pioggia, una riunione del Comitato dei festeggiamenti,ha poi deciso,una volta migliorate le condizioni meteorologiche,di far partire il corteo.
La salita è stata affrontata a passo d'uomo, emozionante il momento della preghiera nel ricordo di  Roberto Calì,il devoto morto nel 2004 a causa di un incidente.
Coinvolgente il passaggio per via Crociferi per l'atteso canto della suore Clarisse del Monastero delle Benedettine,quando erano le 9,30 del mattino, primo dell'ultimo atto il rientro in Cattedrale in un orario insolito,che di anno in anno si dilata sempre più, a sancire il contatto,quasi epidermico, tra i catanesi e la loro Santa Patrona,un espressione d'amore,un desiderio di protezione da sempre invocato e più che mai rinnovato.
"Tutti devoti tutti!........Cittadini Evviva S.AGATA.

6 FEBBRAIO 2010  - Salvo Russo




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