Il Culto
Culto di Sant’Agata: dalle origini della festa pagana ai riti liturgici e moderni
La festa di sant'Agata è la più importante festa religiosa della città di Catania. Si svolge tutti gli anni dal 3 al 5 febbraio e il 17 agosto, in onore della Santa, che è anche Patrona della città.
Ufficialmente fu il 1376, anno di costruzione della vara, a decretare l’inizio delle celebrazioni con la processione per le vie della città. Dal 1209 al 1375, venne portato in processione anche il velo della Santa. Il fercolo attuale, in argento su telaio in legno, fu ricostruito nel 1946, dopo che quello originario fu seriamente danneggiato da un intenso bombardamento dell'aviazione civile britannica.
Alla festa puramente religiosa si affiancò subito una festa più popolare, voluta dal Senato della città e dalla stessa cittadinanza. Pertanto, in abbinamento alla processione della vara, sono state successivamente organizzate, per i quartieri della città, spettacoli di intrattenimento per i fedeli, i turisti e i numerosi curiosi che accorrevano da ogni parte della Sicilia.
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I luoghi del Culto
Le date del mese di febbraio sono quelle che coincidono con il martirio, mentre la data di agosto ricorda il ritorno a Catania delle sue spoglie, dopo che queste erano state trafugate e portate a Costantinopoli dal generale bizantino Giorgio Maniace.
Dal 2002, la Festa di Sant'Agata risulta bene etno–antropologico Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
Dal 2002, la Festa di Sant'Agata risulta bene etno–antropologico Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
Molti degli elementi e dei luoghi della storia vissuta da Agata li ritroviamo presenti sotto diverse forme nella venerazione che i catanesi quasi da subito le hanno tributato e che nel tempo si è trasformata in una festa che ha pochi eguali nel mondo.
Le origini della venerazione di sant'Agata risalgono al 252,anno successivo a quello del martirio. Il popolo nutrì subito una grande devozione per la giovane martire.
È molto difficile stabilire quale fu l'anno di inizio delle celebrazioni. Secondo alcune testimonianze, ancora prima della nascita di Agata, veniva celebrata una festa pagana durante la quale un simulacro di una Vergine veniva portato in processione per le vie della città. Un'altra tradizione, riportata da Apuleio ne “Le metamorfosi”, dichiara che la festa della dea Iside, nella città greca di Corinto, avrebbe molti punti di contatto con la festa insediatasi in origine a Catania.
Quel che si sa per certo, è che i primi festeggiamenti in onore di Sant'Agata, avvennero spontaneamente il 17 agosto 1126, quando le spoglie di Sant’Ajtuzza, trafugate nel 1040, furono riportate in Patria da due soldati, Gilberto e Goselino. Sparsasi la voce, nel corso della notte, i cittadini si riversarono nelle strade della città per ringraziare Dio di aver fatto tornare, dopo 86 anni, le spoglie dell'amata martire.
I festeggiamenti erano per lo più di natura liturgica, e si svolgevano all'interno della Matrice. Ciò sarebbe stato dimostrato, in maniera indiretta, dal terremoto del 4 febbraio 1169, quando la Cattedrale di Catania, e con essa l’intera città, venne rasa al suolo seppellendo sotto le macerie il popolo di fedeli che si trovava all'interno. In quella occasione, secondo alcune fonti del tempo, persero la vita oltre 80 monaci e alcune migliaia di fedeli.
Fino al 1692, la festa si svolgeva solo il 4 febbraio. Dal 1712, la festa assunse un'importanza maggiore e venne distribuita su due giornate, che compresero anche il 5 di febbraio. Dopo il terremoto del 1693, che rase al suolo la città, Catania venne ricostruita su una pianta ortogonale più accessibile, e venne oltretutto espansa, coinvolgendo ulteriori quartieri che non potevano essere toccati da una processione di un solo giorno. La festa subì delle interruzioni negli anni successivia due eventi drammatici che flagellarono Catania: l’eruzione del 1669, che ricoprì di lava gran parte della città, e il terremoto del Val di Noto di 24 anni più tardi.
La festa oggi si articola in quattro giornate: la giornata del 3 febbraio si apre con la processione per l'offerta della cera, a cui sono presenti, oltre che cittadini e turisti, anche le più alte cariche religiose e civili della città. La processione si chiude la sera, in Piazza Duomo, con il caratteristico spettacolo pirotecnico dei fuochi.
La vera festa religiosa ha però inizio la mattina del 4, con la messa dell'Aurora, che inaugura l’inizio delle processioni del busto-reliquiario di Sant'Agata; in questa occasione, il busto viene portato fuori dalla cappella omonima che lo ha custodito, e ‘consegnato’ ai devoti che lo porteranno in processione lungo un percorso esterno alla città, che si concluderà con il rientro nella Basilica Cattedrale in tarda notte, e fino alle prime luci dell'alba.
Nella mattina del 5 febbraio, presso la Basilica Cattedrale, ha luogo la messa del Pontificale presieduta dalle più alte cariche religiose locali. Durante tutta la giornata il busto-reliquiario di Sant'Agata rimane esposto, e infine, nel pomeriggio, vienenuovamente affidato ai devoti per un'ultima processione lungo un percorso interno alla città, che si conclude nella tarda mattinata del giorno 6.
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