La Festa di S.Agata – 4 febbraio
Alle prime ore del mattino,i devoti col "Sacco bianco"e i cittadini, si danno appuntamento in Cattedrale per vivere uno dei momenti più suggestivi di tutta la festa,il primo incontro con Agata.
Alle 5,l'Arcivescovo Metropolita di Catania,Mons.Gristina, celebra la "Mesa solenne dell'Aurora".
Il silenzio della notte viene riempito dal grido osannante:
"e ccu razia e ccu cori,
ppi santaituzza bedda
ca sta niscennu... semu tutti devoti tutti!
Citatini! . .. citatini!...
Evviva Sant'aita...
Citatini!... citatini!
ppi santaituzza bedda
ca sta niscennu... semu tutti devoti tutti!
Citatini! . .. citatini!...
Evviva Sant'aita...
Citatini!... citatini!
È il momento più intenso,quello atteso per un anno.
L'apertura del sacello che custodisce lo scrigno e il busto reliquiario della Santa Martire si apre e migliaia di fazzoletti bianchi, sventolati in segno di giubilo, salutano il ritorno fra la sua gente di "Santaituzza",un ideale abbraccio che ogni devoto,ogni catanese, fa proprio.
All'insegna di una grande emotività,il busto reliquiario viene issato sull'altare ed'improvviso cala il silenzio.
È il momento della preghiera,della metilazione,delle riflessioni,prima che la "Santuzza" venga consegnata ai devoti che la porteranno in processione per le vie della Città.
È già giorno fatto,quando S.Agata,posta sul Fercolo argenteo ,"a Vara" ,inizia quello che viene definito "il giro esterno",una lunga processione che si snoda tra le vie della città e ripercorre i luoghi della storia della santa che sono strettamente intrecciate con le storie di Catania.
Il Fercolo attravera Porta Uzeda fa sosta alla "marina" dove i catanesi videro partire le reliquie della Santa alla volta di Costantinopoli. Una sosta viene fatta alla colonna della peste a ricordo del miracolo compiuto da San'Agata nel 1743.
Ripreso il cammino la "Vara" giunge alla Stazione e poi in Piazza Jolanda,da qui prosegue per via Umberto prima di arrivare in Piazza Carlo Alberto,"a fera o luni", sino alla centralissima Piazza Stesicoro, luogo simbolo del martirio di Agata.
È qui che la processione si ferma per l'omelia dell'Arcivescovo, poi il pesantissimo fercolo viene tirato dai devoti per tutta la salita dei 'Cappuccini' con la classica fermata a metà strada per omaggiare il 'sacro carcere'.
Altra spettacolare 'corsa' ed altra sosta davanti a 'Sant'Agata la Vetere', la prima Cattedrale del capoluogo etneo,dove il Fercolo sosta prima di affrontare la seconda parte del "giro esterno".
È già sera quando la processione riprende,S.Agata rende visita ai quartieri popolari. Le vie Plebiscito, Fortino e S.Cristoforo accolgono la loro Patrona con infinito calore ed inimmaginabile gioia e devozione.
Ormai è notte fonda quando il Fercolo raggiunge il "Fortino" salutato dai fuochi d'artificio.
Prima del rientro in Cattedrale ,quando ormai è l'alba, si affronta la suggestiva "Calata da marina".
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